venerdì 15 aprile 2016

"Dare il resto e poi sorridere" non deve morire...

L'ho pensato, e poi l'ho scritto. Forse non proprio in quest'ordine, nel senso che l'ho pensato mentre lo scrivevo, l'ho scritto mentre lo pensavo, ma comunque ce l'ho fatta, sono arrivata alla fine. Per quanto si creda, non è facile arrivare alla fine. Ci sono giorni - tanti - in cui ti chiedi cosa stai facendo, ne vale davvero la pena? Qualcuno lo leggerà? Ma sto scrivendo per me o per gli altri? Giorni in cui scrivere mi faceva bene, giorni in cui mi sembrava una maledizione, in cui perdevo il senso e poi lo ritrovavo. 
Dopo averlo scritto ho cercato un editore, non è facile nemmeno questo. Lo volevo bravo, anche se piccolo. Capace, onesto, serio. Volevo che il mio libro avesse una veste dignitosa, non una di quelle copertine che sembrano create in word da un dilettante allo sbaraglio. Volevo una copertina vera, un interno curato. Ce l'ho fatta, credo che sia un bel libro. Lo guardo e mi piace, sono contenta...
Ora, dopo averlo fatto nascere, viene la parte più difficile, farlo sopravvivere. Perché i libri vanno al macero, o smettono di venire stampati. In altre parole... muoiono. 
Dunque... come aiutarlo a sopravvivere?