giovedì 9 giugno 2016

Finalista al concorso "Castelli di scrittori"

Dunque ho partecipato con "Dare il resto e poi sorridere" a un concorso letterario, e sono tra i dieci finalisti. E' un concorso locale, ma ha avuto un'organizzazione coi fiocchi tanto da meritarsi una giuria di tutto rispetto, che coinvolge cinque addetti ai lavori, di quelli veri. La premiazione si svolgerà domenica, gli altri finalisti, di cui ho sentito leggere dei brani, sono tutti bravissimi e non spero di vincere. Quello che davvero sogno è che un membro della giuria, fosse anche l'unico che ha votato per il mio libro, si avvicini a dirmi: "Ti adotto". 
Sì, ti adotto, ti prendo per mano e ti guido, il talento c'è, facciamone insieme qualcosa. 
Scheggia stai zitta che lo so, chi mai se ne prenderà la briga, ma intanto lasciami un po' sognare, che c'è bisogno anche di quello, ogni tanto, nella vita. E' un po' come quando giocavo a pallavolo e sognavo che un giorno arrivasse Quinxia Pu, a quei tempi allenatore della nazionale, e mi dicesse: "Vieni, che ti porto con me". Non è mai arrivato, ovvio, ma anche il solo sognarlo è stato bello, per il tempo che è durato, e rimane un ricordo inebriante. Anche un sogno che resta un sogno lascia un bel segno nella memoria, Scheggia. Fattene una ragione.

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